MonoProg

Patrizio Fariselli nasce in una famiglia di musicisti, dal nonno Adamo, clarinettista, al padre, Terzo, compositore, trombonista e contrabbassista, allo zio Armando, violinista, al fratello Stefano, sassofonista e flautista, per finire con la sorella Loretta, danzatrice di raro talento, e studia pianoforte al Conservatorio G. Rossini di Pesaro.
Nel 1972 entra negli Area di Giulio Capiozzo e Demetrio Stratos, gruppo tra i più importanti del panorama musicale italiano, con i quali si esibisce per circa un decennio in innumerevoli concerti.
Nel 1977 incide “Antropofagia”, un disco di sperimentazione al pianoforte ristampato su CD nel 2013.
In seguito si dedica prevalentemente alla musica per il cinema, il teatro, la danza e la televisione ed intensifica l’attività concertistica esibendosi al pianoforte e con live electronics, in solo, o in diverse formazioni jazz.
Contemporaneamente pubblica con la sua etichetta Curved Light diversi lavori, tra cui “Lupi Sintetici e strumenti a gas”, “Area-Variazioni per pianoforte” ed “Acqua liquida suite”.
Nel 2018 il suo ultimo lavoro, “100 ghosts”, edito da Warner Music, in cui, oltre a brani originali, propone rielaborazioni di musiche arcaiche. Tiene conferenze e seminari sugli aspetti cognitivi dell’improvvisazione.

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I Camel sono un gruppo britannico di rock progressive formatosi nel 1971. Sebbene originari della città di Guildford, vengono considerati dalla critica un gruppo della scena di Canterbury, per la loro vicinanza con i Caravan.
Le origini dei Camel risalgono al 1964 quando Andrew Latimer (insieme ad altri), forma una band chiamata “The Phantom Four”. Dopo alcuni cambi di nome (Strange Brew, Brew, Camel), il gruppo arriva al 4 dicembre 1971 con la sua formazione classica (Peter Bardens, Andrew Latimer, Andy Ward e Doug Ferguson) a suonare per la prima volta in pubblico al Waltham Forest Technical College come gruppo spalla dei Wishbone Ash.
Tuttora attivi hanno recentemente pubblicato un dvd/bluray “Camel at the Royal Albert Hall”, di cui nella playlist trovate un brano.
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Oggi parliamo di Toni Esposito, la cui musica, prima del successo è ispirata a sonorità provenienti da molti Paesi del mondo, mescolate con ritmi tribali e melodie tipiche della musica partenopea.
Per questo nella playlist ci sono soltanto due brani tra quelli di successo e ci concentriamo sulla parte iniziale della sua carriera, quando parallelamente alla collaborazione con musicisti come Bennato, Pino Daniele od Alan Sorrenti ha iniziato una carriera solista ed i suoi primi album rappresentano ancora dei piccoli gioiellini di una musica di ricerca dall’etnico alla fusion.
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Protagonista oggi è il progetto del pianista spagnolo Jaume Vilaseca “Jazznesis”, che rilegge la musica del gruppo inglese (Genesis), con arrangiamenti in chiave jazzistica. Tra il 2008 ed il 2019 sono stati pubblicati tre album; il progetto è certamente particolare ma molto interessante, una vera fusione tra prog ed elementi propri del jazz.
Buon ascolto

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Oggi di scena il gruppo italiano de La Maschera di Cera, fondato nel 2001 su iniziativa di Fabio Zuffanti, a cui si uniscono Agostino Macor e Marco Cavani (tutti e tre già nei Finisterre), oltre al cantante Alessandro Corvaglia (già con Zuffanti come interprete nell’opera rock Merlin) ed il flautista Andrea Monetti.
Incidono tra il 2002 ed il 2013 9 album che riscuotono un buon successo di critica e pubblica e si esibiscono oltre che in Italia anche in importanti festival all’estero.
Dopo una pausa durata sette anni il gruppo torna nel 2020 con un nuovo album di prossima pubblicazione.
La band è ora un terzetto (Corvaglia/Macor/Zuffanti) che si avvale, in studio e dal vivo, di una serie di collaboratori.
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Protagonisti sono gli Spock’s Beard, formazione statunitense fondata negli anni novanta dai fratelli Neal e Alan Morse, tuttora in attività.
Tra i più significativi della scena neoprogressive moderna, che fonde elementi del prog sinfonico e sonorità metal; particolari gli impasti vocali che a tratti ricordano i Gentle Giant.

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Oggi vi proponiamo il gruppo del nostro socio onorario n. 1 Bernardo Lanzetti, cioè gli Acqua Fragile, il cui nucleo iniziale risale addirittura agli anni ’60 quando si chiamavano “Immortali”.
L’attività è poi proseguita con il nome che conosciamo per parte degli anni ’70; anche per il passaggio di Lanzetti alla PFM (sostituito per un breve periodo), il gruppo si scioglie nel 1975.
Dopo oltre 40 anni nel 2017 il gruppo si riunisce (con tre membri originari), e pubblica un nuovo album, “A new chant”.
Buon ascolto

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Buon pomeriggio. Proseguono le nostre iniziative; oggi diamo il via ad una playlist, monografica, su YouTube, che chiameremo #monoprog.
Siccome per le note vicende si sta più in casa, come fosse un medicinale, vi consigliamo di assumere la dose giornaliera di #monoprog, magari il tempo trascorrerà meglio. Così ogni giorno avremo un gruppo, un cantante di cui vi suggeriremo 10 brani.
Per iniziare abbiamo scelto i Van Der Graaf Generator, che avrebbero dovuto effettuare un tour nel nostro paese nelle prossime settimane, ed a cui viene dedicato ampio spazio nel nuovo numero di Prog Italia, in edicola in questi giorni.
Buon ascolto
stayprog

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