Eugenio Finardi nasce a Milano nel 1952, con la musica probabilmente nel dna; infatti la madre american è una cantante ed insegnante lirica ed il padre un tecnico del suono. Trascorre l’adolescenza tra l’Italia e l’America e sul finire degli anni ’60 decide di rimanere in Italia (per questa decisione scriverà il brano “Dolce Italia”), muovendosi nelle scene del rock milanese. Forse la sua musica non è ascrivibile al progressive ma nei suoi primi lavori, dai quali abbiamo estratto la playlist odierna, produce per l’etichetta Cramps degli ottimi album rock con influenze prog e jazz-rock, lontana dal tipico stile cantautorale degli anni ’70., tuttavia i testi toccano tematiche politiche e sociali. Il nel 1975, “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”, con all’interno la cover rock della canzone folk “Saluteremo il signor padrone”. Il successo arriverà l’anno dopo, con l’album “Sugo” che include due delle sue canzoni più famose, “La radio” e “Musica ribelle” Quindi “Diesel del 1977”, dove compare “Non Diventare Grande Mai” Dalla collaborazione con la band Crisalide, che vede tra i componenti Mauro Spina, Ernesto Vitolo e Stefano, nasce nel 1978 l’album “Blitz”. Seguiranno altri album con una svolta maggiormente commerciale ed il cantautore propone tuttora musica dal vivo.