Artista eclettico che ha passato numerose fasi, è attivo dagli anni ’60, di cui ricordiamo anche la partecipazione ad un progeetto prog, gli “Osage Tribe”. Ci concentriamo però sui suoi inizi, pur non potendo esimerci dall’inserire alcuni brani molto conosciuti pubblicati successivamente, che lo vedono pubblicare una trilogia di album “Fetus”, “Pollution” e “Sulle corde di Aries”, che lo avvicinano alla scena sperimentale e d’avanguardia, anche per l’uso di un sintetizzatore VCS3. I primi due sono considerati i suoi migliori dagli amanti del prog. Con il terzo album, “Sulle corde di Aries”, il suono si sposta verso uno stile maggiormente d’avanguardia, come nella lunga suite Sequenze e frequenze. Seguiranno “Clic”, “M.lle le gladiator”, “Franco Battiato” ed altri lavori ancora di carattere sperimentale / d’avanguardia, fino al successo commerciale nel 1979 con “L’era del cinghiale bianco”, (singolo ed album). Da lì una sfilza di successi, sia di brani che di album; uno su tutti forse il suo brano migliore della seconda parte della carriera, “La cura”, e la notorietà anche internazionale, fino alla pubblicazione del 2019 del disco “Torneremo ancora”.
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