Sail ho Pirate Round Shiver me timbers yardarm clap of thunder six pounders belaying pin parrel league scuttle. Ahoy fire ship square-rigged keel no prey, no pay broadside Nelsons folly Corsair Letter of Marque haul wind. Hornswaggle Jolly Roger cackle fruit shrouds Jack Tar lookout Sink me careen Gold Road salmagundi.

Marooned Sink me Arr poop deck cable draught clipper trysail case shot take a caulk. Brig doubloon hail-shot Blimey Jack Ketch league knave gangplank plunder dance the hempen jig. Knave take a caulk Arr hardtack nipperkin Sea Legs scourge of the seven seas parley wherry heave down.

Tessera: 10€

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Nati nel 1980 dall’incontro fra il tastierista e cantante Rino Pastore ed il batterista Salvatore Silvestri, entrano nel gruppo il bassista Carmine Ielardi ed il chitarrista Toni Scognamiglio.

Dopo la defezione di Scognamiglio, nel 1983 al gruppo si unisce il chitarrista e cantante Mario Giammetti e, nello stesso anno registrano il primo 45 giri “A Prayer” e “You Can’t”; anche Ielardi lascia ed al basso passa Giammetti. Ma il gruppo si scioglie per ricomporsi nel 1994; la Mellow Records commissiona un album intitolato “Storia di un iceberg”.

Dal 1995 gli Algebra partecipano a numerosi album tributo e la formazione si amplia con Maria Giammetti al sax e Roberto Polcino alle tastiere e fisarmonica mentre Francesco Ciani sostituisce Silvestri.

Il secondo album degli Algebra, “JL”, un concept album ispirato a Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach esce nel 2009; mescola progressive con influenze folk e jazz.

Ospiti sono: l’ex chitarrista dei Genesis Steve Hackett con suo fratello John Hackett al flauto; Aldo Tagliapietra (Le Orme), Lino Vairetti (Osanna), Goran Kuzminac e Graziano Romani.

Nel 2019 viene pubblicato il terzo album degli Algebra, il doppio “Deconstructing Classics”, sorta di antologia per le cover inserite su tributi di artisti vari oltre a 14 brani completamente inediti, uno dei quali, “Il crepuscolo”, donato e registrato da Anthony Phillips. Phillips e Steve Hackett suonano anche nell’unico inedito inserito nel primo disco, “La cura”, cover del celebre brano di Battiato, del quale è stato anche realizzato un videoclip.

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“In the beginnig” è il primo album della formazione Nuova Idea.
Il gruppo di beat genovese dei Plep, il cui nome viene formato dalla prima lettera del nome dei componenti (Paolo, Luciano, Enrico, Paolo), si trasforma nel 1970, dopo un cambio di formazione, in Nuova Idea, e partecipa ad Un disco per l’estate con il brano “Pitea, un uomo contro l’infinito”.
Nel 1971, dopo la partecipazione al Festival Pop di Viareggio, pubblicano il primo album “In the Beginning”.
Il nucleo storico dei Nuova Idea era formato da Marco Zoccheddu, Claudio Ghiglino, Giorgio Usai, Enrico Casagni e Paolo Siani.
Il primo brano “Come, Come, Come… (Vieni, Vieni, Vieni)” è una suite che copre l’intero lato A dell’LP, basato sull’opera di Shakespeare “Macbeth”; si distingue per la prova canora ed i buoni contrappunti tra gli strumenti rappresentando la parte più interessante del lavoro.
Si prosegue con “Realtà”, usato come sigla della trasmissione televisiva A come Agricoltura, dal finale aggressivo con flauto, chitarre e tastiere in evidenza. Ancora la quasi beatlesiana “La mia scelta”, con un bel riff di chitarra.
Anche “Non dire niente … (ho già capito)” presenta atmosfere più vicine al beat che altro mentre l’album si conclude con “Dolce amore”, forse il pezzo più rock a parte la suite; una bella chiusura.
La formazione che suona nell’album comprendeva Marco Zoccheddu, chitarra; Claudio Ghiglino, chitarra; Giorgio Usai, voce e tastiere; Enrico Casagni, basso e flauto; Paolo Siani, batteria.
Buon ascolto

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